Innovare e includere con una città accanto

By 4 Aprile 2016Incontri

Innovare e includere: possiamo continuare a cambiare Bologna senza lasciare indietro nessuno?

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In questa breve premessa, c’è il percorso Una città con te: turismo, innovazione tecnologica, nuove imprese e riqualificazione di spazi e periferie con attrazione di capitali e competenze sono una parte della medaglia perché dall’altra parte del fiume, c’è un pezzo di Bologna in difficoltà.

Ne abbiamo parlato nelle premesse come condizione necessaria per avere una città accanto, sempre.

Dalle 19 del prossimo 19 aprile, presso gli spazi di TIM Wcap Bologna, via Oberdan 22 ne parleremo con diverse anime del paese e della città.

Matteo Lepore si confronterà con

Cristina Tajani, Assessore alle politiche per il lavoro, Sviluppo economico, Universita e Ricerca al Comune di Milano;

Annibale D’Elia ideatore di Bollenti spiriti , già Dirigente dell’Ufficio Politiche Giovanili e Legalità della Regione Puglia;

– Paolo Venturi Direttore di AICCON, Associazione Italiana per la Promozione della Cultura della Cooperazione e del Non Profit.

Modera l’incontro Luca De Biase, scrittore, giornalista, responsabile di “Nòva24”, inserto dedicato alle tecnologie del “Sole 24 Ore”.

Intererrà Isabella Angiuli di CNA Bologna partendo dai risultati dei tavoli di lavoro tematici realizzati il 4, il 9 e il 12 aprile assieme ad altri protagonisti di Una città con te, come Franco Cima ambasciatore EPALE.

La domanda alla base dell’evento è semplice: come pensare di innovare se non ampliando le comunità di riferimento? E successivamente: come pensare di includere senza innovare modelli, processi e politiche? 

Quali possono essere le leve a disposizione di una amministrazione? E quali mosse sono necessarie in una città come Bologna dove il capitale sociale da sempre è direttamente proporzionale alla crescita economica?

Su domande molto simili (non è un caso) a Milano è nata un’associazione, che infatti si chiama “Innovare per includere” che si pone l’obiettivo di “una Milano che sappia stare nel mondo che cambia. Che non solo si apra sistemicamente al nuovo, non solo offra a chi innova la possibilità di realizzare con successo, ma favorisca anche le condizioni perché chi è nuovo e chi innova possa produrre benessere condiviso e diffuso. Vogliamo che questo in Italia si possa fare e vogliamo che Milano diventi un laboratorio di sperimentazione utile a tutto il paese”.

E a Bologna? Come mettere assieme le due parti della città? Come porre la priorità nell’agenda dei prossimi anni? Ne parliamo il 19 aprile.

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