header

Una comunità, un percorso per continuare a cambiare Bologna non lasciando indietro nessuno

Bologna premia chi la sceglie: attrazione, investimenti, talenti e lavoro

Bologna deve caratterizzarsi come l’area urbana più attrattiva e premiante del nostro paese.

Dobbiamo facilitare l’arrivo di chi ha idee, di chi crea posti di lavoro, chi scommette su Bologna come destinazione del proprio futuro. Seguendo quanto fatto per la promozione turistica, serve uno sforzo ulteriore per attrarre nuovi capitali e talenti.

La leadership del Sindaco deve mettersi alla guida di un sistema capace di offrire opportunità, garantire tempi brevi di attuazione e ritorno sugli investimenti di chi crede in Bologna.

Il successo delle imprese private, dei professionisti, degli studiosi e dei talenti che vivono nella nostra comunità rappresenta di per sé un valore aggiunto in termini economici, sociali e culturali, ma anche una leva di marketing fondamentale. Infatti, sono loro i principali driver dell’internazionalizzazione e producono posizionamento e reputazione.

Tutto questo dev’essere pensato e realizzato grazie ad una collaborazione stretta tra il Comune e l’Università di Bologna, così come definito recentemente da un accordo tra Sindaco e Rettore, anche attraverso la definizione di team congiunti.

Di seguito i progetti e successivamente le azioni che proponiamo.

2.1 Un’agenzia per l’attrattività di Bologna Metropolitana

Un team condiviso con il mondo dell’Università e delle imprese, a disposizione delle linee di indirizzo del Piano Strategico Metropolitano e della Leadership del Sindaco, che affianchi e curi le relazioni e le progettualità relative alle imprese del territorio e a quelle esterne. L’agenzia per l’attrattività degli investimenti dovrà lavorare in modo coordinato con l’azione di mandato del Sindaco per facilitare il raggiungimento degli obiettivi di rigenerazione urbana e di rafforzamento del tessuto produttivo.
A questo proposito, si rende necessario coordinare il lavoro di marketing e pubbliche relazioni in particolare con le politiche urbanistiche metropolitane, le politiche formative e le progettualità strategiche a partire da quelle condivise con l’Università di Bologna, Bolognafiere, il settore della Salute e del Benessere, la Filiera Agroalimentare, la Manifattura e l’Artigianato, la Cultura e la Creatività, le discipline e le passioni sportive.

2.2 Un’alleanza per l’innovazione e la cultura tecnica

Occorre ampliare la platea a cui si rivolgono le opportunità formative, partendo dai ragazzi e dai docenti all’interno delle scuole fino al personale dirigente e tecnico delle piccole e medie imprese. Per dimensioni e caratteristiche, il distretto industriale e quello formativo di Bologna si collocano tra le eccellenza europee. Cresce però la difficoltà delle imprese nell’individuazione di competenze altamente specializzate e qualificate (in azienda e nella rete dei fornitori).
Il Comune e la Città Metropolitana hanno firmato il primo accordo nazionale tra una città e il Ministero dell’Istruzione, dell’Universita e della Ricerca da allargare alle imprese del territorio e all’Università per potenziare le risorse e il coordinamento dedicati al sistema di collaborazione tra scuola-impresa per la promozione della cultura tecnica e del digitale e la rigenerazione dei contenitori scolastici, con l’obiettivo di estendere i benefici degli interventi a tutta la popolazione scolastica e al numero maggiore possibile di imprese di piccole e medie dimensioni. Un investimento pubblico inedito per il sistema locale (attraverso il PON Metro) che ambisce a lanciare un progetto pilota per il sistema formativo nazionale, con priorità all’orientamento scolastico, l’alternanza, la diffusione dell’educazione all’imprenditorialità e della cultura tecnica.

2.3 Creare nuove zone attrattive per l’insediamento d’impresa

Zone dove le aziende possono trovare un vantaggio competitivo in termini di costo, semplificazione normativa, reperimento di risorse umane e formazione, strutture di ricerca, dotazioni infrastrutturali, fiscalità e incentivi all’innovazione, gestione della qualità urbana e dei rifiuti, della mobilità per le persone e della logistica per le merci. Tali “zone” rappresentano una dimensione nuova di dialogo tra capitale, lavoro e istituzioni per la stabilità occupazionale e la partecipazione dei lavoratori, la ricollocazione, la valorizzazione dei giovani attraverso accordi e/o progetti condivisi.
Il Comune di Bologna, anche in sinergia con i Comuni dell’area metropolitana, possono istituire tali zone in aree nuove o già destinate a funzione artigianale/industriale. Tra gli obiettivi, anche quello di trattenere e valorizzare presidi importanti condividendo azioni di qualificazione dei siti industriali (es. aree artigianali) vero e proprio biglietto da visita internazionale per il numero di connessioni e visitatori che le aziende muovono; nonché pacchetti di azioni congiunte in ambiti quali il welfare aziendale e territoriale, formazione, mobility management, pari opportunità, innovazione tecnologica, marketing territoriale.

2.4 START-UP Bologna

Questa estate a Bologna si insedia  alla Aldini Valeriani un fondo di venture capital da 50 milioni di euro dedicato alla startup innovative promosso da DPIXEL, Uninudstria e Comune, mentre presso le Serre dei Giardini Margherita sarà inaugurata la palazzina gestita da Fondazione Golinelli, Aster, Comune e Università, che ospiterà startup e attività per gli adolescenti. Da qui ripartiamo, per proporre un programma per incoraggiare l’imprenditorialità e accelerare creazione di occupazione in tutta l’area metropolitana. La Regione, la Città Metropolitana, il Comune, l’Università di Bologna, il mondo imprenditoriale insieme per contribuire ad attirare imprese con particolare riferimento ai settori innovativi (es. high-tech, biomedicale e salute, nuovi materiali, green economy, ecc.), capitale di rischio, talenti e investimenti da tutto il mondo. Le nuove imprese target del programma avranno la possibilità di operare con forti esenzioni fiscali locali per 5 anni in campus e spazi idonei concordati. Inoltre, saranno coinvolte in programmi promossi nell’ambito dell’Alleanza per la cultura tecnica e nelle altre iniziative di promozione dell’attrattività. I dipendenti delle nuove aziende (sotto una soglia di reddito massima da definire) usufruiranno di agevolazioni locali per i primi tre anni. Sarà incentivata la collocazione delle nuove imprese presso i tecnopoli di Bologna (area via Gobetti e Stalingrado) o nelle diverse aree a specifica vocazione della città,  non solo nel centro, per favorire la funzione del commercio urbano come elemento identitario e attore della qualità urbana. Saranno supportate attività per la creazione della comunità degli spazi collaborativi, pubblici e privati, come luoghi di mentoring a disposizione delle scuole del territorio, dove sviluppare pratiche didattiche avanzate, prototipazioni in sinergia con le politiche locali per il lavoro e le imprese, aperti alla formazioni di giovani con idea di impresa o a rischio NEET. Particolare attenzione verrà dedicata all’imprenditoria femminile promuovendo e facilitando forme di lavoro agile, nelle forme individuali e/o aggregate negli spazi collaborativi, con servizi di conciliazione. A supporto di tali attività, vogliamo promuovere la nascita della comunità con imprenditori, creativi ex manager, in collaborazione con le Associazioni di Categoria e la Camera di Commercio.

2.5 Agenda Digitale: continuare a connettere Bologna e a diffondere una cultura digitale consapevole e inclusiva

In tutti i rating nazionali ed europei il capoluogo risulta essere una delle aree urbane più connesse per dotazioni a banda ultra larga e wifi. Rimane da colmare il divario digitale dell’area metropolitana esterna, ma il vero gap è l’utilizzo dei servizi e delle opportunità digitali da parte di tutti i cittadini e le imprese. Scuole, imprese, famiglie, anziani devono avere accesso all’innovazione e a corsi di formazione per aumentare la popolazione connessa e inclusa. Dobbiamo mirare a città come Barcellona e Berlino continuando a investire e programmare investimenti e oltre a spingere sull’innovazione, dobbiamo investire in formazione per combattere il divario di conoscenze e favorire l’inclusione, non solo digitale attraverso un grande progetto di formazione diffusa e costante.

2.6 Salute e Benessere: un settore da valorizzare nell’immaginario internazionale di Bologna

Per il futuro è necessario riconsiderare con maggiore attenzione la centralità di questo sistema, proponendolo a livello nazionale e internazionale anche in termini di marketing territoriale e integrazione con l’industria. Inoltre, se non si vuole incorrere in un collasso del welfare, l’invecchiamento sano deve essere assolutamente individuato come la sfida prioritaria nella definizione delle politiche sociali e sanitarie locali e nazionali, diventando chiave di sviluppo e competitività.
Occorre attuare alcune scelte strategiche per riposizionare il comparto spingendo in avanti la frontiera dell’innovazione e della ricerca. Bologna deve e può ambire a trattenere e attirare i medici, il personale sanitario e in generale le professionalità anche del  mondo imprenditoriale più preparate a livello internazionale, garantendo servizi, accoglienza e prospettive. L’identità di Bologna metropolitana deve essere riconoscibile in questa direzione.

2.7 Destinazione Bologna: il turismo cresce in una città autentica e accogliente

La recente affermazione di Bologna come destinazione turistica ha contribuito a sostenere la nostra comunità in un momento di recessione economica e crisi dei consumi. Pur rimanendo a livelli ancora distanti rispetto a Firenze e Venezia, il tasso di crescita annuo del turismo bolognese ha segnato costantemente un ritmo doppio rispetto a quello italiano e una crescita rilevante degli stranieri. Occorre proseguire in questa direzione, allargando l’impatto a tutta l’area metropolitana e puntando a incrementare il numero di giorni di permanenza dei turisti.
Il turismo bolognese deve essere prevalentemente esperienziale e di qualità, un segmento in grado di sostenere la redditività delle imprese del comparto. Tale tipologia turistica è allo stesso tempo quella meno propensa a “consumare” la città. Deve essere un nostro obiettivo quello di cercare e mantenere un profilo sostenibile della crescita turistica, prevenendo o guidando laddove necessari i fenomeni di gentrificazione della città. Al crescere di una domanda che vogliamo di qualità deve corrispondere una risposta da parte di tutte le strutture commerciali e le istituzioni pubbliche che si rivolgono ai turisti che sia di qualità. Accanto a questo, deve essere completato il progetto dedicato alla nuova segnaletica turistica cittadina.

2.8 Cultura e cibo nella storia e nel futuro di Bologna

In chiave di promozione della città i programmi “Città del Cibo” e “Città della Cultura” assumono una sempre maggiore centralità e complementarietà in un’ottica di posizionamento internazionale del brand bolognese. Devono essere rivisti alla luce delle prospettive di crescita della presenza turistica in città e allineati con le altre politiche relative alla produzione agroalimentare come al commercio, all’edilizia e alla mobilità, per contrastare fenomeni di “consumo” della città già in parte evidenti o annunciati (un esempio è rappresentato dalla moltiplicazione di pubblici esercizi e/o negozi di bassa qualità con relative problematiche per il centro storico).
Occorre qualificare il concetto di “Bologna Città del cibo” in chiave internazionale. Aspettando l’apertura di Eatalyworld, intanto, la “Città del Cibo” esiste già ed è diffusa nel territorio bolognese. E’ necessario quindi il coinvolgimento di tutti i professionisti e gli operatori della filiera agroalimentare e gastronomica, attraverso la condivisione di eventi  scientifici e culturali di alto profilo, lavorando sul concetto di cibo sostenibile (agricoltura, logistica e distribuzione al dettaglio sostenibili)  e sul diritto di tutti i  cittadini  ad una alimentazione di  qualità allineandosi quindi con le città capitali del cibo mondiali.
Il mondo delle cultura deve recuperare il senso della sua missione primaria come guida delle politiche della città. Formazione e ampliamento dei pubblici, nuovi spazi collaborativi per abilitare le persone a fare e includere, rapporto privilegiato con le scuole e gli studenti: dobbiamo ripensare la cultura come una rete connessa e intelligente che mantiene unito il tessuto urbano e la comunità, con una nuova centralità alle biblioteche di quartiere e a tutti gli spazi culturali come musei, teatri, i luoghi culturali. Le nostre istituzioni culturali devono misurare l’impatto delle risorse a partire da un processo di ascolto e confronto per rafforzare il legame e le relazioni tra cittadini e il ‘sistema culturale’ della Città metropolitana di Bologna.

2.9 Bologna città dello sport: il Bologna calcio nel mondo insieme ai tifosi e un museo del Basket al Pala Dozza

Tra le soluzioni per allargare l’offerta turistica una strada doverosa per Bologna è quella del marketing e del turismo sportivo come elemento chiave per la strategia di riposizionamento complessivo della città, radicato nella partecipazione e passione dei bolognesi.
A questo proposito, il Bologna Fc e i suoi tifosi possono essere uno straordinario veicolo di promozione per il nostro territorio. La collaborazione con la società e i tifosi è preziosa in questo senso. Proponiamo di lanciare un progetto di marketing territoriale congiunto.
Allo stesso tempo, proponiamo di lanciare un concorso internazionale di progettazione e gestione del Pala Dozza per la realizzazione al suo interno di un museo interattivo da dedicare alla storia dell’edificio (musica, sport e politica) e in particolare al Basket. Pensiamo che questa soluzione possa portare nella zona un elemento di qualificazione importante oltre che rappresentare una centralità turistico-culturale-commerciale di estremo valore, capace di comunicare a livello nazionale e internazionale.

Azioni prioritarie da realizzare

1. Creazione di un’Agenzia metropolitana per l’attrattività in collaborazione con l’Università di Bologna e le imprese del territorio, per catturare capitali, imprenditorialità, talenti e figure professionali, per facilitare chi vuole investire o sviluppare progetti.

2. Investire fondi europei (PON Metro), regionali e privati sulle priorità definite dall’ “Alleanza per l’innovazione e la cultura tecnica”, composta da Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Comune, Città Metropolitana, Università, scuole e imprese con un board di coordinamento pubblico privato per governare l’Alleanza.

3. Scuole come spazi delle comunità: le scuole sono spazi di formazione e inclusione diffusi nel territorio e devono essere percepite come risorsa strategica 24 ore su 24 per attività creative, culturali, sociali o imprenditoriali che portino avanti il metodo della collaborazione e condivisione. Le scuole verranno messe in rete con tutti i luoghi collaborativi pubblici e privati per la creazione di una comunità metropolitana di spazi aperti alle comunità.

4. Zone con incentivi per imprese: individuare zone speciali per attrarre nuove imprese e facilitare la rigenerazione industriale con vantaggi competitivi chiari. Attivare misure di incentivazione e vantaggio anche attraverso l’istituzione di manifacturing zone.

5. “START-UP Bologna”, un programma per incoraggiare l’imprenditorialità e accelerare creazione di occupazione in tutta l’area metropolitana. I migliori talenti italiani e stranieri devono essere ospitati a Bologna, attratti grazie a agevolazioni e incentivi in accordo con l’Università per i giovani che aprono un’impresa o svolgono attività di ricerca.  Per facilitare l’insediamento per chi apre una nuova impresa, ci sarà un team dedicato di “facilitatori pubblici”, dedicati a seguire i processi burocratici e velocizzare le pratiche.

6. Un economia e un lavoro alla pari: Incentivi all’imprenditoria femminile che rappresenta un contributo determinante per l’ampliamento della base imprenditoriale dell’intero paese e può caratterizzare Bologna; promuovere e facilitare forme di lavoro agile, nelle forme individuali e/o aggregate negli spazi collaborativi (coworking).

7. Bologna digitale: grande piano formativo diffuso e costante per connettere e formare tutta la popolazione bolognese, con particolare attenzione alle scuole e ai luoghi di socialità.

8. Comunità degli angeli: per promuovere innovazione e spirito imprenditoriale, per trasmettere competenze informali e capire come velocizzare pratiche burocratiche, vogliamo sviluppare una comunità di imprenditori, creativi, ex manager. In collaborazione con le Associazioni di Categoria e la Camera di Commercio vogliamo favorire la trasmissione di competenze e pratiche avanzate in sinergia con le politiche locali per il lavoro e le imprese a supporto di tutte le scuole e di tutti gli spazi collaborativi.

9. “Bologna città europea della salute e del benessere”, un piano di medio periodo per riposizionare il comparto spingendo in avanti la frontiera dell’innovazione e della ricerca.

10. Tecnopolo dedicato a salute e benessere, per lo sviluppo di nuove tecnologie, prodotti, servizi sociosanitari in sinergia tra Pubblico e Privato, tra Università e Città e tra Innovazione e Ricerca.

11. Bologna città dello sport: un concorso internazionale di progettazione e gestione per il Pala Dozza. Creazione museo del basket.

12. Un nuovo piano strategico per il turismo dedicato all’area metropolitana, andando verso la conclusione del primo triennio di attività di Bologna Welcome (2015-2018) e l’approvazione della nuova legge regionale sul Turismo in Emilia-Romagna.