Vorrei fare qualcosa per lei (Bologna)

By 24 Marzo 2016Una città con te

“Spesso, soprattutto nelle belle giornate, quando cammino distrattamente per Bologna, mi capita di osservare i turisti immobili, col naso all’insù. Allora seguo il loro sguardo e mi accorgo dove sono e quanto sono fortunato.
Spesso, ciò che ci sta più a cuore è anche ciò che più trascuriamo, ciò che diamo per scontato e che solo una volta che ci viene a mancare rimpiangiamo di non aver appieno vissuto.
Vorrei che non fosse così, almeno per la mia città, la città che ho scelto di vivere, la città che mi ha adottato.

Vorrei fare qualcosa per lei. Rendermi disponibile. Ripagarla.

Dopo gli studi umanistici ho deciso di perlustrare le molteplici modalità con le quali poter rendere effettiva quella cultura tutta scolastica che riempiva ancora la mia tracolla giovanile.

Il volontariato col FAI, il corso in Project Management, le collaborazioni con Associazioni culturali, tra cui il Cassero, sono stati tutti esperimenti importanti. Importanti sia per ciò che mi hanno insegnato, sia, se non soprattutto, per il loro valore di sperimento e verifica.

Mettere a frutto ciò che si sa e ciò che si sa fare, combinarlo con ciò che si apprende, moltiplicare esponensialmente il risultato grazie alla collaborazione con altre persone, spinte e avvicinate dagli stessi obbiettivi, è forse la cosa più gratificante che possiamo ottenere. Forse no.

Forse ancor più gratificante è rivolgere lo sguardo dove gli altri (turisti e cittadini) rivolgono il loro, e sentire che l’ammirazione, l’inclusione, il segnale, è anche opera nostra”.

 

Chi spende tempo e parole che spiegarsi,  offre un segnale preciso. Con questa motivazione chiediamo a chi intende partecipare a “Viaggio nelle competenze“, il percorso di affiancamento per far conoscere nuove opportunità e nuovi modelli del lavoro, una breve motivazione.

Inizialmente rivolto a 20 under 30, il percorso, grazie alla campagna di crowdfunding, è aperto a tutti gli interessatima mantiene l’obiettivo originario: dare priorità ai più giovani per offrire una occasione di crescita e opportunità verso altri canali di sostegno e ulteriori processi formativi.

Poi arriva una mail che racconta un punto di vista che merita di essere condiviso. D’accordo con l’autore, pubblichiamo.

 

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