Destinazione Bologna: attrattività e innovazione. Il report del worskhop del 4 aprile

By 18 Aprile 2016Incontri

Report dell’incontro del 4 Aprile dedicato a Destinazione Bologna: attrattività e innovazione. Si tratta di una sintesi: le proposte progettuali saranno consegnate al candidato Sindaco Merola il 28 aprile (qui le info).

Lunedì 4 aprile è partito il percorso di ascolto e partecipazione di Una città con te. Eravamo in 80 al Savoia Hotel del Pilastro per approfondire il primo dei temi di confronto, Destinazione Bologna: attrattività e innovazione. Qui trovate le foto.

Come possiamo diventare una città più attrattiva per talenti, imprese e capitali, coniugando coesione sociale, accessibilità e sostenibilità? Bologna ha molte eccellenze, abbiamo cercato di raccontarle tutte in 5 tavoli di lavoro durante i quali abbiamo raccolto proposte e suggerimenti.

12963393_1153132721403998_9058438752801903700_n

Innanzitutto la sfida del turismo.

Bologna ha visto una crescita del 5% annuo, è tornata ad essere una destinazione per stranieri ed italiani. Ma ora è tempo di chiedersi quale turismo vogliamo. Quali investimenti fare? Dove deve andare Bologna? Oltre a coinvolgere amministratori e addetti ai lavori, come far si che anche cittadini possano contribuire?

La formazione degli operatori per garantire servizi di qualità, la pulizia e cura dell’ arredo urbano, la creazione di una rete di sviluppo e semplificazione amministrativa sono alcune delle priorità condivise. Un altro aspetto emerso è la necessità di ragionare in termini di città metropolitana ad esempio migliorando verso l’esterno ma anche all’interno la rete dei trasporti, soprattutto quello sostenibile. Dobbiamo valorizzare la molteplicità delle attrattività del nostro territorio perché in una città ben connessa non ci sono periferie ma centralità diffuse sul territorio che possono garantire un’offerta diversificata di proposte in grado di rispecchiare la genuinità della città.

Bologna deve continuare a coniugare tradizione e innovazione con sostenibilità anche alzando la qualità dell’offerta.

Su questo versante appare in maniera molto forte la necessità di coordinare le attività in ambito culturale e turistico:  possiamo avere una regia unica per cultura e turismo?

Bologna è anche uno dei centri di eccellenza del Made in Italy per quanto riguarda manifattura, artigianato e moda.

Come contaminare un settore finora considerato tradizionale?

Da una parte è importante promuovere e dare visibilità a quello che già esiste, grazie a spazi per fare rete e scambiare competenze, sostenendo attività formative e di aggiornamento coerenti con gli sviluppi del mercato. D’altra è però fondamentale migliorare le facilities per le imprese in modo da attrarre investimenti e talenti. Dobbiamo lavorare per mettere in comunicazione imprenditori tradizionali con nuovi professionisti digitali e creativi, sfruttando ad esempio luoghi informali. Le scuole devono assumere una centralità attirando fablab e i nuovoi spazi di lavoro.

La creazione di modello di città in grado di accogliere e sostenere la creatività è inoltre d’importanza strategica per incentivare percorsi di turismo “business”.

In uno dei gruppi di lavoro si è invece parlato di salute e benessere: Bologna città metropolitana dovrà infatti riuscire a creare un sistema sanitario sinergico pubblico-privato che integra e valorizza le risorse eccellenti, lavora sulla prevenzione e sulla comunicazione ed è attrattivo a livello europeo. L’obiettivo di Bologna in questo tema è duplice, da un lato supportare la partnership tra università-sanità-impresa per sviluppare il settore economico, dall’altro garantire un alto livello di prevenzione per investire sul benessere. C’è bisogno di sfruttare le opportunità offerte dalla normativa europea sullo scambio di pazienti, armonizzare le relazioni tra ospedali e medici di famiglia e investire su una piattaforma digitale metropolitana sui servizi sanitari e sul benessere. La metafora per garantire la sostenibilità di tutte queste sfide è quella della città come “enzima” di forme organizzative che integrino attori che diversamente non collaborerebbero.

L’attrattività di una città, passa anche per l’attenzione alle infrastrutture digitali e alle opportunità offerte dalla sharing economy. Durante l’incontro è emersa l’esigenza di continuare nell’opera di copertura di infrastutture e wi-fi e il numero dei servizi on line al cittadino: siamo in cima a tutte le ricerche italiane come la città più smart ma dobbiamo mirare a città come Barcellona e Berlino continuando a investire e programmare. Oltre a spingere sull’innovazione, dobbiamo investire in formazione per combattere il divario di conoscenze e favorire l’inclusione digitale. A Bologna ogni ragazzo deve poter contare sulla migliore formazione digitale possibile.

E’ importante creare spazi per la collaborazione e condivisione per diffondere la cultura digitale e sperimentare nuove forme di sostegno ai giovani con un’idea imprenditoriale, in collaborazione con università, imprese e soggetti privati. Lo sviluppo economico delle città ormai è legato alla capacità di costruire beni collettivi e infatti, oltre al capitale materiale e sociale, il capitale di connessione è uno degli indicatori di salute delle aree metropolitane del futuro. Bologna storicamente ha fatto molto nel settore digitale e oggi siamo riconosciuti come una città intelligente e attenta alle infrastrutture. Nel futuro la città dovrà essere sensibile, cioè una città più attenta al cittadino, in cui quelle stesse tecnologie saranno solo un mezzo per vivere la città e migliorare la qualità della vita ottimizzando l’utilizzo delle risorse materiali e immateriali.

Nell’ultimo gruppo di lavoro, infine, si è parlato di sostenibilità e green: è fondamentale che il tema della sostenibilità cominci ad essere un approccio trasversale, una chiave di lettura di tutte le policy dell’amministrazione. Sostenibilità può significare business per le imprese che si occupano di rigenerazione. Può coinvolgere il commercio di vicinato, se si comincia a riflettere sulla riduzione dei trasporti e sul benessere dei cittadini. Deve riferirsi al turismo per proteggere la genuinità di Bologna. Per fare questo però, le iniziative devono essere messe a sistema grazie a politiche trasversali orientate, attraverso una semplificazione normativa/burocratica, mediante una comunicazione diffusa e orizzontale tra i settori dell’amministrazione e con indicatori chiari e condivisi. E’ importante guardare al futuro, avere una strategia di medio periodo coinvolgendo maggiormente il privato, per una rete di sostegno per chi ha delle iniziative anche con un’agenzia che metta in rete le esperienze di successo dei singoli e canalizzi le risorse; migliorando la comunicazione diffusa dei progetti di successo.

 

 

Leave a Reply