Il nostro viaggio nella città è arrivato in Piazza dei Colori, una delle piazze pedonali più grandi di Bologna. Qui ho incontrato un gruppo di persone, diverse tra loro ma unite dall’amore per il proprio lavoro e la comunità.
Siamo al limite dei confini della città, di fronte all’ex consorzio agrario di via Mattei, a pochi passi dalla Croce del Biacco e dalla Zona Roveri. Tra i filari di case popolari, vivono alcune migliaia di famiglie, con una crescita importante nel numero di nuovi cittadini provenienti da altri paesei. Quando entrate in Piazza dei Colori dovete percorrere tutti e 500 i metri del portico per arrivare alla prima serranda alzata. Sì perchè questo villaggio sorto a metà degli anni ’80 è stato pensato per ospitare anche numerose attività commerciali e artigianali delle quali però non si ha più traccia, se non grazie a qualche insegna abbandonata.
Due sono le speranze di questa parte di Bologna, le nuove attività artigianali che si sono insediate recentemente attraverso il bando comunale Incredibol e, accanto a loro, la forte presenza di giovani adolescenti che vivono la piazza e il centro giovanile (quando è aperto, cioè 10 ore la settimana!). Valentina, Annabella, Luigi, Roberto, Andrea, Martina e gli altri amici che ho incontrato ieri sera mi hanno raccontato le loro storie. Storie di impresa e di innovazione, storie di lavoro sociale e di difficoltà ad affrontare a mani nude la complessità di un quartiere isolato dal resto di Bologna, ma che di Bologna rappresenta una delle anime più calde. In Piazza dei Colori ho trovato tutte le energie che la nostra città è capace di generare spontaneamente quando si tratta di contrastrare l’avanzata dell’abbandono.
Grazie al lavoro di comunità, avere aperto qui il primo fablab bolognese (con 300 soci), un teatrino di burattini, uno spazio per il riciclo degli abiti e lo studio assistito dei bambini e dei ragazzi, avere coinvolto il Centro Sociale anziani rappresenta un patrimonio inestimabile da proteggere e dal quale ripartire.
Quando ci siamo salutati e sono salito in auto ho pensato: ecco cosa significa per una persona che vive o lavora lì sentire una città al proprio fianco. Essere pionieri in Piazza dei Colori e sapere che non verrai lasciato solo. Vedere la vita dei propri figli crescere tra due filari di caseggiati popolari ed essere convinto che non avranno comunque perso nessuna occasione.
Dobbiamo imparare da Piazza dei Colori per rimboccarci ancora una volta le maniche e realizzare davvero la città ideale.
Il Teatrino a due Pollici nasce nel 2005, come compagnia professionale di teatro di figura con lo scopo promuovere il teatro di animazione attraverso spettacoli, laboratori e stage intensivi per bambini e adulti. La sede di Piazza dei Colori 23 A-B, è sia un piccolo teatro di burattini, in cui vengono presentati spettacoli , concerti, mostre e letture animate, che una bottega d’arte in cui seguire percorsi formativi, principalmente rivolti all’ambito del teatro di figura o trovare pupazzi fatti a mano e giocattoli in legno da acquistare. Privilegiando la componente artigianale e manuale della realizzazione artistica, vengono periodicamente attivati corsi, seminari e laboratori in cui apprendere a costruire burattini e giocattoli, dipingere scenografie, cucire costumi, disegnare sagome per il teatro d’ombre, usare – e inventare – strumenti musicali per la sonorizzazione di spettacoli.
In Piazza dei Colori from Marco Landini on Vimeo.ddf
Matteo